di EMILIO PIERVINCENZI
La doppia vittoria conseguita ieri da Giovanissimi e Allievi fascia B della Roma, i primi in finale contro la Vigor Perconti (4-1) i secondi in finale contro la Lazio (4-2) mi induce ad alcune considerazioni. Avendo davanti la disastrosa stagione della Roma, per la seconda volta fuori da tutto e per la seconda volta alle prese con una ricostruzione, in molti trascurano un elemento chiave nel valutare i veri responsabili di tale scatafascio.
Ci aiuta a capire il momento – e le colpe – andando a osservare con cura quel che è accaduto nel settore giovanile giallorosso. Da quando Walter Sabatini oltre a rivestire il ruolo di Ds della società si è preso anche la carica di responsabile del settore giovanile nella fascia alta, cioè da Allievi Nazionali a Primavera, defenestrando Bruno Conti, i risultati sono sotto gli occhi di tutti e clamorosamente combaciano e si sovrappongono al disastro di Totti e compagni.
Gli Allievi Nazionali hanno terminato la stagione al secondo posto, dietro la Lazio (sette punti di distanza: 61 a 68). Domani domenica 2 giugno si giocano le due semifinali (Catania-Juventus e Empoli-Padova) per designare le due finaliste mancanti alla Final Eight, di cui fanno già parte Parma, Genoa, Inter, Milan Lazio e Roma. La Primavera ha centrato la voragine più profonda, non classificandosi nemmeno per la consueta (per la Roma) Final Eight. I ragazzi di De Rossi sono arrivati al 5 posto in campionato, racimolando 46 punti contro i 59 della Lazio, che infatti oggi si gioca contro il Torino l’accesso ai quarti per il titolo italiano. Credo sia il risultato peggiore nella storia della Primavera giallorossa.
Le considerazioni da fare sono sotto gli occhi di tutti. Da quanto Bruno Conti è stato rimosso – brutalmente – dal ruolo di guida del settore giovanile, il tasso tecnico delle due squadre maggiori si è via via sgonfiato, i risultati non sono più arrivati, il futuro si è fatto denso di ombre, esattamente come quello che pesa sulla prima squadra. Aggiungo che se quest’anno in panchina – un ragazzo del 95 ci si è seduto (il difensore centrale Romagnoli, prodotto di Bruno Conti, che ha fatto pure un gol in serie A) – nella attuale situazione tecnica della Primavera al momento è impossibile pensare a un talento da utilizzare per la prima squadra.
Insomma, il signor Sabatini assomiglia più a un Attila che a un Roosevelt. Da quando ha assunto lui la guida tecnica della società i danni sono pari a quelli che fa la grandine sopra i filari di vite a mezzo agosto. Anzi, sono più devastanti. L’anno successivo al disastro i filari tornano a vivere e produrre vita e vino, con Sabatini c’è la garanzia di un altro raccolto perduto.