di EMILIO PIERVINCENZI
Proprio non riesco a mandarla giù. Che cosa? Leggere sull’ultimo numero di “Sette”, il bel magazine del “Corriere della Sera”, l’intervista realizzata da Gian Antonio Stella, valoroso collega autore della “Casta”, a Lionel Messi. Non riesco proprio a mandarlo giù il fatto che il calciatore più bravo del mondo e credo di tutti i tempi, l’uomo campione anche nei suoi atteggiamenti sempre positivi e corretti, alla domanda “è vero che nella sua vita lei ha letto un solo libro, sulla vita di Maradona?”, Messi ha risposto: “Sì. Vorrei leggere di più, un giorno lo farò”. E Stella incalza: “Ma almeno Osvaldo Soriano lo conoscerà?”. Risposta: “Soriano chi?”.
Ora, non riesco proprio a mandarla giù che un ragazzo di quella levatura abbia letto un solo libro nella sua vita e non sappia chi è Soriano, forse lo scrittore più celebre e celebrato della nazione dove Messi è nato, l’Argentina, che tra l’altro ha scritto diversi bellissimi libri sul calcio (Futbol, per citarne uno). Mi viene persino il dubbio se Messi sappia o no leggere. Voi direte: fa il calciatore, è il più bravo del mondo, il più pagato del mondo, i suoi piedi parlano per lui e diffondono un messaggio universale regalando sogni e speranze in modo assai più significativo di tanti libri che circolano su questo pianeta. E’ vero, è tutto vero: ma continuo a scandalizzarmi nel leggere che una persona in questo mondo abbia letto un solo libro nella sua vita. Forse perché ormai sono vecchio e per me la scrittura e la lettura hanno valori diversi da quelli invece coltivati dalle nuove generazioni. Forse perché conosco l’importanza e la generosità dei libri, quanto essi diano e quanto da essi si impara. O forse solo perché sono un brontolone nostalgico. Ma questa storia del libro solo proprio non riesco a mandarla giù.