L’Ostia Mare è «under construction» anche se la base di partenza è già bella solida. I biancoviola si stanno preparando alla nuova stagione in Serie D, nel tentativo di replicare e, perché no, migliorare quanto di buono raccolto nell’annata appena terminata. Il ds Fabio Quadraccia ha confermato almeno nove undicesimi della compagine titolare che ha chiuso la stagione. Sono andati via Emiliano Leone e Francesco Costantini, oltre al giovane portiere Davide Barraco, che sarà dato in prestito «ma continuiamo a crederci fortemente». Al loro posto per il momento c’è Fabio Gubinelli, ala destra proveniente dal Viterbo, mentre è quasi fatta per il portiere «giovane» che libererebbe un posto per un elemento più esperto fra i dieci di movimento. Proseguono inoltre le trattative per Luciani, centrocampista del Flaminia, mentre Quadraccia è al lavoro alla ricerca di una punta di scorta, un attaccante di livello che sia disposto a fare (almeno secondo i piani iniziali) la riserva della coppia d’oro Macciocca-Alfonsi. Si cerca di completare il quadro entro il 22 luglio, quando ricominceranno gli allenamenti, o al massimo per il 29, data d’inizio del ritiro a Ostia.
Direttore Quadraccia, la campagna acquisti sta procedendo senza fuochi d’artificio. Dobbiamo aspettarci il colpaccio?
«Vediamo cosa c’è in giro. Abbiamo una struttura già plasmata, dobbiamo intervenire chirurgicamente se non vogliamo minare l’equilibrio del gruppo e soprattutto fare danni. Ritengo che l’acquisto di Fabio Gubinelli possa farci fare il salto di qualità«.
Poi c’è questo portierino di cui non vuole rivelarci l’identità…
«I giovani in quel ruolo sono merce rara, non vogliamo lasciarcelo sfuggire. A giorni dovremmo avere la firma».
Dai nomi che girano, state mettendo mano soprattutto a centrocampo. C’è qualcosa che non vi ha soddisfatto?
«No, ma c’è la necessità di dotarsi di elementi duttili in una zona nevralgica del campo. Abbiamo bisogno di elementi intercambiabili per sopperire alle emergenze ed ai cali di forma. Gli altri reparti sono già praticamente a posto».
Avete già in mente un nome per l’attaccante di scorta?
«Stiamo vedendo. Ci serve un nome che sia all’altezza di Macciocca e Alfonsi e che possa giocarsi anche il posto con loro. Non vogliamo una riserva, ma un giocatore in grado di giocare titolare esattamente come gli altri due, perché non infortuni e squalifiche sono dietro l’angolo per tutti».
Il ritiro si farà ad Ostia. Tutti insieme, in albergo, ma comunque non lontano da casa. Come mai questa scelta?
«Il ritiro è necessario per cementare il gruppo, ma non riteniamo ci sia bisogno di andare chissà dove. Qui abbiamo il mare, l’aria buona, non dobbiamo scappare. È una formula che con mister Paolo Caputo adottiamo da tre anni e ci siamo sempre trovati bene».
Ormai anche il vostro team dirigenziale è affiatato.
«Con mister Caputo e il suo vice Claudio Franci lavoriamo fianco a fianco da anni. C’è un bel rapporto di lavoro e ormai un’ottima amicizia. Quando una dirigenza è affiatata, anche i giocatori si sentono sicuri e protetti».