Esclusivo. Parla Delgado (S.M.Mole): “Siamo più forti del S.Cesareo”

admincalciovero 19 Luglio 2013 0

di EMILIO PIERVINCENZI

Roberto Alfonso Delgado, nato a San Miguel di Tenerife (Spagna) nel maggio dell’86, sesto di dieci figli, il calcio vero lo ha giocato davvero. Esordio in A con la Lazio di Mancini (29 novembre 2003, 27 minuti in Siena-Lazio), esordio in Coppa Uefa, poi Spal e Potenza, e poi ancora il calcio che conta, tre anni e mezzo vissuti in Romania (Vasluj e Universitatae Cluji), dove ha giocato in serie A e in Europa League. Dal 25 luglio, giorno del ritiro, indosserà la maglia del Santa Maria delle Mole con lo stesso entusiasmo di quando indossava la casacca biancazzurra.

“Sì, certo, sono ancora giovane e ho ancora tanta voglia di togliermi delle soddisfazioni – risponde al telefono, parlando piano e a bassa voce perché suo figlio, Leonardo, si è appena addormentato (e un altro è in arrivo…) – lo scorso anno di gioie me ne sono regalate tante, con la maglia del San Cesareo, anche se la promozione in lega pro ci è sfuggita di un soffio e alla fine del campionato. Ora ci riprovo col Santa Maria”.

Vorrei però fare un salto indietro. Perché la Lazio non ha creduto in te?

“Beh, ho fatto tutto il settore giovanile, poi l’esordio in A, sembrava che  sul mio talento si potesse scommettere e infatti mi venne fatto un contratto importante. Quando arrivò Lotito cambiò tutto. E con Papadopulo in panchina la mia avventura in biancoceleste si esaurì. Ringrazio sempre il Potenza, che credette in me e rilevò il mio cartellino. Vissi stagioni meravigliose con la maglia lucana che culminarono con la promozione in C1. Poi l’estero, il resto è storia recente”.

Per te il gioco del calcio continua tuttavia ad essere un lavoro.

“Sì, io la mia famiglia viviamo con il rimborso da calciatore. E io con la convinzione che non voglio lasciare la famiglia per tentare avventure fuori da Roma o dalla sua provincia”.

Avevi diverse offerte, vero?

“Sì, per fortuna. Ma ringrazio tantissimo il presidente del Santa Maria, lo staff dei dirigenti e lo staff tecnico che mi hanno voluto così tanto. Non li deluderò. Sin dal primo incontro ho capito che avevo davanti gente seria con ambizioni importanti”.

Sicuro? Sicuro che il S.M.Mole abbia ambizioni importanti?

“Sicurissimo. A giudicare dalla squadra che stanno facendo e dai nomi che circolano credo che almeno sulla carta in partenza siamo potenzialmente superiori al San Cesareo della passata stagione”.

Come ti sei lasciato con Ferazzoli e compagni?

“Con Ferazzoli benissimo. Con la società un po’ meno: mi sarei aspettato almeno una telefonata di saluti, magari un grazie per il campionato straordinario che i miei compagni ed io abbiamo fatto e che non credo il San Cesareo riuscirà mai a ripetere. Invece niente. Peccato”.

E ai tifosi del Santa Maria quanti gol prometti?

“No, guardi, ogni volta che ho promesso gol ne ho fatti pochi. Prometto invece sudore e coraggio, un impegno assoluto, tanto cuore. Tutto questo insieme al talento, che non credo mi manchi, a disposizione del Santa Maria delle Mole”.

 

 

 

 

 

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