ROMA – Il vero grande colpo del Montecelio è un calciatore che il 23 luglio ha compiuto 65 anni. Scherzando, il direttore generale Fausto Salfa gli ha mandato un sms di auguri con su scritto: “L’età giusta per stare coi bambini…”. Invito colto al volo. E’ quindi con orgoglio e non solo con soddisfazione che il presidente del Montecelio, Emilio Piervincenzi, annuncia ufficialmente che Giancarlo Oddi, una leggenda del calcio romano di sponda laziale, allenatore diplomato al supercorso di Coverciano, una lunga carriera da allenatore delle giovanili della Lazio cui molti ragazzi devono molto, tante panchine tra serie A e B, anche un’esperienza all’estero in Cina, insomma che Giancarlo Oddi è il nuovo direttore della scuola calcio del Montecelio. Non solo: ma a un personaggio di tale spessore professionale e umano il Montecelio ha deciso di dedicare proprio la scuola, chiamandola Scuola Calcio Giancarlo Oddi. Con Giancarlo Oddi ci sarà Paolo Zucconelli, che ha appena lasciato la direzione della scuola calcio del Guidonia. Oddi per il lato tecnico, Zucconelli per quello gestionale, certamente realizzeranno una struttura che sarà da esempio per l’intera area tiburtina. “Considero realmente impossibile per una famiglia trovare a disposizione per il proprio ragazzo un personaggio con la preparazione di Oddi nell’intera area del calcio tiburtino – spiega il dg Salfa – e devo dire che non c’è dimostrazione più chiara di questa per rimarcare gli obbiettivi del presidente: creare una “cantera” cui possano rivolgersi tutti i bambini delle nostre zone, una struttura di educazione sportiva e comportamentale con insegnanti di alto livello, guidati da Oddi e da Zucconelli. La mission è quella di costruire giovani calciatori e giovani uomini, che trovino poi nel Montecelio il loro naturale sbocco, sotto la guida del direttore sportivo del settore giovanile Giangirolami. Insomma – conclude Staffa – tutto si tiene e si lega. Con Oddi il Montecelio si è messo un bel fiore all’occhiello”.
Per i piùgiovani, ecco chi è Giancarlo Oddi (tratto da Wikipedia)
Oddi comincia a giocare da ragazzino nel Santos Roma, la squadra del suo quartiere (il Tufello) ed a quel tempo viene descritto come una promettente mezz’ala. A quattordici anni passa al Gate, la squadra del quotidiano Paese Sera per poi essere acquistato l’anno successivo dall’Almas Roma del quartiere San Giovanni. Qui Oddi arretra la sua posizione in campo trasformandosi prima in mediano di spinta, poi in libero ed alla fine in terzino destro.
I piedi non sono raffinati ma mostra già il carattere agonistico sebbene non abbia ancora vent’anni, tanto che nel 1967 gli osservatori della Lazio lo portano ai campi d’allenamento di Tor di Quinto. Nella stagione 1967/68 entra nella Primavera, vince il campionato De Martino e fa una presenza in Serie B. L’anno successivo, per problemi economici della famiglia, chiede di andare a giocare in provincia e la Lazio lo presta al Sora in Serie D dove fa un buon campionato. Un anno dopo è di nuovo a Roma ma racimola solo 3 presenze e per il campionato 1970/71 va a giocare nella Massese, in Serie B.
Tornato per la terza volta alla Lazio nel stagione 1971/72, primo anno di Tommaso Maestrelli alla guida dei biancocelesti, gioca dieci partite e contribuisce alla promozione in Serie A.
Per un triennio gioca 30 partite su 30 senza mai uscire nemmeno per un minuto. Riveste il ruolo di stopper puro con altissima affidabilità, sempre incollato al centravanti avversario ed esentato dai compiti di manovra, sebbene sia uno dei pochi stopper a giocare con entrambi i piedi e non gli manchino lucidità e visione di gioco. È uno dei migliori difensori tra il 1972 e il 1974 e con Wilson e Martini fanno una diga difensiva quasi insormontabile. Nell’estate 1973 ha richieste da tutte le squadre del nord, ma il presidente Lenzini e soprattutto Maestrelli, rifiutano qualsiasi ipotesi di trattativa per il suo cartellino.
Si consolerà con lo Scudetto del 1974 vinto da romano nel suo stadio. La sera dei festeggiamenti fu derubato della sua auto con dentro il giaccone di pelle che, scaramanticamente, portava anche quando faceva un caldo da spiaggia. La macchina fu ritrovata pochi giorni dopo, ma del giaccone non ebbe più traccia. La stagione 1974/75 lo vide sempre protagonista, ma la malattia dell’allenatore fu un colpo tremendo per tutta la squadra che non si ripeté ai livelli della stagione precedente.
Con Maestrelli malato, la società capitolina compie l’errore di smembrare la squadra. Così su indicazione del nuovo tecnico Corsini, spinto anch’egli da cattivi suggerimenti, anche Oddi viene ceduto, dopo 132 presenze in sei anni di Lazio. Finisce, insieme al regista Mario Frustalupi, tra le file del Cesena in cambio di Ammoniaci e Brignani, facendo la fortuna del piccolo club romagnolo che centrò la qualificazione in Coppa UEFA l’anno successivo.
Nel Cesena Oddi trascorre otto lunghi anni tra Serie A e Serie B ma il desiderio di tornare a Roma è così forte che nel 1983, a trentacinque anni, accetta di buon grado la chiamata dalla Lodigiani in Serie C2, dove rimane un altro anno prima di terminare la sua carriera di calciatore.
Nazionale
Nel febbraio 1974 viene convocato in Nazionale dal c.t. Ferruccio Valcareggi, il quale lo prende in considerazione per portarlo al Mondiale tedesco, ma alla fine non prenderà parte alla spedizione azzurra. Non collezionerà nessuna presenza ufficiale con la maglia della Nazionale.
La prima esperienza di allenatore la fa nel 1984 sulla panchina della Lazio. All’inizio fa il vice di Paolo Carosi che l’anno prima ha salvato la Lazio all’ultima giornata. Dopo gli esoneri di Carosi e del subentrato Juan Carlos Lorenzo a dieci partite dalla fine del campionato, è lui l’unico allenatore, coadiuvato dal direttore tecnico Roberto Lovati, ottenendo in tutto cinque punti frutto di cinque pareggi con la Lazio classificata ultima, al pari con la Cremonese. Dopo questa stagione, Oddi ritorna allenatore in seconda fino agli inizi degli anni novanta, affiancando prima Luigi Simoni e Eugenio Fascetti in Serie B, poi, dopo il ritorno in Serie A, Materazzi e Zoff. Con l’arrivo di Zeman alla Lazio passa al settore giovanile.
Fa anche una breve esperienza in Cina, ma dopo un po’ ritorna a casa. Diventa poi il vice di Giuseppe Papadopulo sia al Palermo nella stagione 2005/06[2] che al Lecce dal 2006 al 2008. Con i salentini il 15 giugno 2008 conquista la promozione in Serie A.
Dopo aver conquistato la salvezza con il Bologna nella stagione 2008/09, all’inizio dell’annata successiva il “duo” Papadopulo-Oddi viene esonerato dalla dirigenza rossoblu.
Il 9 marzo 2011 subentra come allenatore in seconda di Beppe Papadopulo alla guida del Torino dopo l’esonero di Franco Lerda, cercando in queste ultime 12 partite di portare la squadra granata a centrare l’obbiettivo dei play-off.
Il 20 marzo 2011, dopo appena 2 gare disputate, la coppia Oddi-Papadopulo viene esonerata dal patron torinista Urbano Cairo, che al loro posto richiama Franco Lerda e il suo staff.