Ricominciare dopo una stagione trionfale e continuare il cammino sulla difficile strada della crescita dei ragazzi non è sempre semplice. Lo champagne fa girare la testa e volare alto. Ma la Nuova Tor Tre Teste è società seria e consapevole che una stagione come quella passata è figlia di un grande lavoro ma anche di una buona dose di fortuna. I successi fanno bene e aiutano a lavorare. Bisogna saper cambiar pagina archiviare nell’album dei ricordi le istantanee dei trofei alzati nei giovanissimi, allievi e juniores nelle finali regionali. Programmare è alla base dei successi. Paolo Cioeta, ds della Nuova Tor Tre Teste, in esclusiva ci racconta i piani della società.
Paolo come si riparte dopo una stagione come quella passata?
Il nostro lavoro è iniziato appena terminata la stagione con le sfortunate finali nazionali. I successi regionali, il triplete, ci hanno reso orgogliosi e ci hanno fatto scrivere una storia bella nel grande libro del calcio ma noi dobbiamo pensare ai ragazzi, farli crescere e cercare di accompagnarli nel calcio che conta.
Dopo l’exploit di quest’anno avete avuto molte richieste?
Le operazioni sono state tante. Siamo riusciti a piazzare giocatori in società importanti. Alcuni esempi Procchiani La Spezia, Castro all’Inter, Savatteri e Lo Russo al Crotone, Cacciotti in prova al Sassuolo e il portiere Calvarese in stand by con il Napoli. Nei ’99 ti segnalo Urso e Maggi passati al Cesena, Ghergia e Valentino alla Roma, Palma al Parma, Scimia e Morelli al Siena.
Quando concludi operazioni importanti possiamo dire che contano più di una vittoria?
Si possiamo affermarlo tranquillamente. Questo è la nostra missione. Dare ai ragazzi tutte le possibilità per emergere. Poi sta a loro. E visti i risultati devo dire che sono bravi a seguirci. Alessio ( Di Bisceglia presidente NTT) ogni anno ai nuovi arrivati parla chiaro: noi siamo entrati in questo mondo con le idee chiare e con un modello che sia il più professionale possibile. Vi mettiamo a disposizione tutto, professionalità, esperienza, strutture poi dipende solo da voi. I nostri ragazzi li seguiamo e non solo sotto il punto di vista sportivo. Qui in periferia a volte la vita graffia e fa male. I ragazzi in noi vedono anche un rifugio una sicurezza che spesso non trovano all’interno delle mura domestiche. Devono essere bravi a non sprecare l’occasione. Se lo fanno il problema diventa solo loro.
Paolo quest’anno sembra che le grandi società del nord, Milan e Juventus su tutte, sono sbarcate a Roma creando scuole calcio satellite, questo vi preoccupa vi toglie energie?
Il fenomeno si sta espandendo. Nel calcio non girano più i soldi di una volta la crisi c’è e si fa sentire anche nel nostro sport. Ormai tutte le società hanno imboccato la strada dei vivai. Creare una scuola calcio valida che riesce a scovare potenziali campioncini è vitale per il nostro sport. Roma ha un serbatoio enorme di piccole promesse ed è chiaro che anche le società del Nord vogliono collocarsi per provare con l’appeal del nome a reclutare giovani promesse. Comunque a noi non ha inciso più di tanto. I notri ragazzi al grande nome preferiscono “la grande famiglia”.
Paolo ma dopo le tante cessioni qual’è la vostra campagna acquisti?
Abbiamo lavorato anche in entrata. Per i 97 abbiamo preso Lombardi dalla Roma, Tiraferri dall’Urbetevere, Puca e Fogli dal Fregene.Il colpo Liburdi dal Frosinone. Grandi numeri ma con un carattere da limare un pochino. Per i ’98 tante operazioni con Lommi e Santori della Roma fra tutte. Mirante dall’Ostia mare, Scapecci e Trincia, Petroni direttamente dalla scuola calcio federale. Adami dall’Urbetevere e Palmieri dalla Romulea.
Paolo ma un giocatore che proviene da fuori Roma come fa a venire a giocare nella Nuova Tor Tre Teste?
I ragazzi che vengono da fuori Roma la nostra società li ospita nel nostro convitto. Vitto e alloggio, studio e tanto sport.
Grazie Paolo e in bocca al lupo per il prossimo anno.