di EMILIO PIERVINCENZI
MONTEROTONDO – In una stagione che si annuncia eccezionale, non tanto per il tasso tecnico che esprimerà, quanto per i disastri economici che porteranno numerose società a fondersi o a rinunciare al titolo o addirittura a venderlo, ecco la prima “bomba” esplodere a Monterotondo. Anzi, le bombe sono due. La prima: il Città di Marino, retrocesso in Eccellenza nel corso della stagione 2012-2013, sta per estinguersi. Il suo patron, Antonio Esposito, avrebbe infatti deciso di vendere il titolo al signor Marino (un nome, una garanzia), patron dell’Atletico Monterotondo, che quest’anno ha militato in 1. categoria. La trattativa tra Esposito e Marino sembra essere arrivata in dirittura. Manca la firma, certo, ma i bene informati – cioè i diretti interessati – dicono che sono rimasti solo i dettagli.
Ecco l’altra bomba: Il Città di Monterotondo, del patron Prosperi ex Mentana, è nell’occhio del ciclone. Sembra che fra l’ex prroprietario, Di Ventura, e Prosperi, che aveva rilevato le quote nell’inverno scorso, siano sorti problemi legali. Tutto fermo, dunque, in attesa di risolvere i problemi medesimi oppure di arrivare a una fragorosa rottura con le carte portate alla Procura federale. Ma quel che sta diventando quasi comico, è che ora – nonostante una crisi economica innegabile e che ha coinvolto tutti i settori anche dell’area sabina – Monterotondo potrebbe ritrovarsi con due squadre di Eccellenza, senza contare la terza, il Monterotondo Lupa dell’avvocato Della Longa (a proposito: che fine ha fatto?) che addirittura milita in serie D. Ma come, direte voi: non c’è un euro e le squadre di eccellenza spuntano come funghi?